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Pianificare i costi prima di aprire un negozio online

pianificare costi ecommerce

Quali sono per un e-commerce i costi da mettere in conto? E’ possibile creare un e-commerce senza budget? Aprire uno store online richiede un investimento elevato? L’importo dipende dalla complessità dell’ecommerce, dalle necessità a livello gestionale, dai fornitori e dai servizi legati alla vendita? Scopri quali sono e come tenerli sotto controllo.

Ma quanto costa costruire un ecommerce e quali saranno i costi che mi aspetto di avere poi in futuro?

Per avere successo sul web devi essere in grado una volta trovata la nicchia prodotti per Aprire un ecommerce utilizzare delle piattaforme online che consentono in pochi passaggi di caricare i propri prodotti.

E’ necessario però un investimento prima e dopo la sua apertura, perché se è vero che puoi contare su piattaforme open source, devi però considerare che per implementare delle funzionalità necessarie alla buona gestione dello store avrai dei costi extra.

Possiamo dire con certezza che non è possibile immaginare un progetto di e-commerce senza budget, perché, per quanto tu possa risparmiare sulla realizzazione del sito web, non potrai farlo per le attività di marketing volte alla sua promozione.

Ecco perché ci sono dei costi prima e dopo l’apertura di un ecommerce, tutti da comprendere nel momento del business plan: in questo modo non avrai sorprese.

🎯Clicca qui se vuoi prima leggere tutto su: Come aprire un negozio online

Come calcolare i costi per l'apertura di un ecommerce

Prima di creare un account su una piattaforma open source che ti consenta di attivare il tuo store devi fare un attento business plan, che comprende i costi che andrai a sostenere (perchè ce ne saranno).

Prima di tutto devi acquistare un dominio, quello su cui andrà online lo store, solitamente .com (anche perché, secondo una recente ricerca di Growth Badger, .com è l’estensione TLD più affidabile in circolazione).

Se la tua azienda ha sede in Italia consigliamo anche di acquistare il .it.

Il dominio che non ospiterà lo store avrà un redirect, ovvero chi lo cercherà sul browser verrà indirizzato sul dominio corretto. Ipotizziamo che il dominio sarà ilmiostore.com: chiunque cercherà ilmiostore.it verrà mandato al .com.

Il costo di un dominio dipende da diversi fattori:

  • disponibilità: se il nome di dominio è disponibile, sarà più economico di
    quanto sarebbe se fosse già di proprietà di qualcuno
  • parole chiave: se nel dominio ci sono delle parole che hanno dei volumi di ricerca importanti, il costo aumenta
  • estensione: il .com ha molto più valore di altre estensioni

Questo costo deve essere sostenuto ogni anno e generalmente l'importo è lo stesso che hai pagato per ottenerlo.

Sia che hai già creato o meno un'ecommerce, accertati di scegliere un registrar di domini che dia la possibilità di effettuare il rinnovo automatico: se non rinnovi un dominio, alla fine torna sul mercato e potresti perderlo.

Scelto il dominio devi individuare un piano hosting: i costi vanno dai 50€ degli shared hosting a qualche migliaio di euro anno per i dedicated server.

Questi ultimi però sono quelli consigliati nel caso di uno store online perchè più performanti e sicuri.

Solitamente un server dedicato ha necessità anche di assistenza sistemistica se non sei in grado di gestirla ed il costo può essere dal qualche decina di euro mese a qualche centinaia a seconda della velocità di risposta.

Inoltre bisogna considerare che dovresti acquistare un certificato SSL, la trasmissione crittografata delle informazioni, nel caso in cui non sia compreso nel piano hosting scelto.

Quest’ultimo è importante perchè ti dà la possibilità di salire nell'indicizzazione di Google ed il costo può aggirare a qualche centinaia di euro anno.

Infine dovrai scegliere il CMS con cui realizzare il tuo store online.

Nel caso tu decida di realizzare il tuo e-commerce con un software closed-source dovrai tenere conto dei costi della licenza, invece nel caso dei software open-source dovrai considerare sicuramente i costi delle personalizzazioni o delle integrazioni.

Un CMS Prestashop ad esempio ha un marketplace di migliaia di funzionalità aggiuntive in grado di personalizzare il tuo ecommerce secondo il modello di business a cui appartieni.

Le integrazioni servono anche a collegare il tuo e-commerce ad altre piattaforme esterne, come per esempio il getway di pagamento bancario, oppure per la gestione degli ordini verso gestionali ERP, i marketplace come Amazon o eBay, sistemi di invio email marketing e così via.

In alcuni casi puoi cavartela con plugin gratuiti, in altri dovrai comprarli in più.

Ogni integrazione standard se già sviluppata ha costi che vanno da poche decine di euro a qualche centinaia. 

Diverso è il costo che alcune funzionalità andranno costruite su misura come Hostinato fa per alcuni clienti. In questo caso i costi salgono molto a seconda delle ore uomo per la realizzazione.

Alla fine realizzare un ecommerce da zero può partire da qualche migliaio di euro a salire.
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Quali costi da considerare dopo l'apertura di un ecommerce

A parte i costi annuali, dopo l’apertura di un ecommerce devi mettere a budget il costo di un buon gestionale di fatturazione.

Una volta aperto lo store online, ti accorgerai che non è semplice gestire tutti gli aspetti legati alle vendite.

Per questo motivo devi prevedere di investire un budget annuale in un software per gestire al meglio le quantità di prodotti e i riacquisti quando necessari.

Nel caso di un e-commerce devi utilizzare il gestionale ERP integrato con l'ecommerce.

Quelli migliori sono quelli di tipo Web based che integrino sia il magazzino che la parte economica e burocratica, ci sono poi alcuni ERP che integrano anche i CRM.

I costi sono molto variabili: puoi trovare soluzioni a 100€ ma presentano degli ovvi limiti dovuto alla loro economicità fino a qualche migliaio di euro annuo.

Altra voce di investimento da considerare una volta creato l’e-commerce e individuato ERP e CRM, sono i costi di promozione.

Per un ecommerce i costi di marketing sono fondamentali, altrimenti non avrai visibilità, che è ciò che ti garantisce traffico, quindi possibili vendite.

Devi prevedere di investire budget nella comunicazione sui social (affidandoti ad un’agenzia o a un professionista), nelle Ads anche su Google (più aumenta l’importo più aumentano le probabilità di successo), nelle campagne email (che un professionista può impostare dal CRM collegandolo ad un tool di email marketing) e i costi di gestione e creazione degli automatismi che regolano le azioni degli utenti sul sito web.

Perchè un ecommerce è un investimento

Un ecommerce è un investimento, almeno all’inizio.

Sosterrai infatti dei costi che potrai recuperare con le prime vendite.

Ma come tutti gli investimenti, l’obiettivo di uno sforzo economico di questo tipo è fare un profitto.

Pertanto, per quanto tu debba prestare attenzione al risparmio e a non pagare più del necessario, devi comunque prevedere di investire diverse migliaia di euro seguendo un business plan correttamente impostato.

Questo piano deve comprendere anche il momento in cui si prevede di raggiungere il punto di pareggio, il momento in cui riesci ad andare a pari con i costi sostenuti e in cui i costi della tua azienda, sia le spese ricorrenti (fisse) sia le spese variabili, sono costantemente inferiori ai tuoi volumi di vendita.

Inserire un'analisi di pareggio in fase iniziale ti permette quindi di avere un piano previsionale dei margini di profitto.

In questo modo puoi prevedere i prezzi di vendita, i costi del marketing e dei fornitori affinché tu possa raggiungere questo punto il prima possibile.

Infatti, quanto prima un business è in pareggio, tanto meglio sarà per le proiezioni di redditività a lungo termine.

Gli errori frequenti nel gestire un e-commerce

Il primo grande errore di un imprenditore che decide di vendere online è quello di non fare analisi e formule previsionali.

I costi sono importanti ed è fondamentale metterli tutti a piano.

La prima variabile da calcolare è il livello di redditività della tua attività.

Puoi usare questa formula: Profitto = Domanda * (Fatturato - Spese).

Per fare un esempio pratico: supponiamo che 20.000 utenti siano alla ricerca del tuo prodotto.

Ammettendo che riuscirai a raggiungere anche solo la metà di questi utenti, avresti 10.000 potenziali acquirenti.

Con un tasso di conversione del 1-2%, realizzeresti 100 - 200 vendite.

Se il valore medio dell’ordine fosse di 100€ e avessi un margine di profitto netto del 30%, il profitto sarebbe di 3.000 - 6.000€.

Questa è solo una stima approssimativa, che deve fare i conti con diversi fattori, ma che non puoi non fare anche se il valore medio del prodotto o dell’ordine fosse più alto.

Altro elemento importante da considerare sono i costi di fornitori, spedizioni e imballaggio.

Nel calcolo dei profitti questi sono costi ricorrenti, che devi abbassare il più possibile per aumentare il margine.

Nella scelta del fornitore, ad esempio, molto dipende dal tipo di prodotto che venderai.

Alcuni negozi di ecommerce possono optare per grandi fornitori in Cina, ma, se il tuo e-commerce punta sulla qualità e sulla nicchia, dovresti scegliere un fornitore locale che ti garantisca la qualità sul prodotto stesso.

Quest'ultimo avrà dei costi più alti di un ingrosso cinese, certamente, ma definirà il tuo store online come esclusivo e incentrato alla vendita di prodotti specifici.

Non pensare quindi al risparmio in modo assoluto, ma fai un’analisi di cosa il tuo target di aspetta.

Ricorda che nel calcole della redditività dovrai anche tenere in considerazione fee verso marketplace, e percentuali di reso dei prodotti.

Conclusioni

Aprire un e-commerce senza budget non è possibile.

Puoi sicuramente risparmiare sui costi iniziali e quelli fissi ma ricordati che il tuo store online deve essere performante e sicuro.

Si tratta di un investimento a tutti gli effetti e come tale ha una componente di rischio che devi mettere in conto. Il successo è determinato dalla pianificazione attenta di tutte le variabili possibili, costi extra compresi.

Fai un piano di recupero dei costi per arrivare al punto di pareggio e stimare quando e quanto riuscirai a incassare.

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