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Strategia UX ecommerce: dall'idea alla realizzazione

Strategia UX ecommerce dall'idea alla realizzazione

Vediamo ora di quali fasi utili alla verifica della compenetrazione delle idee di design con la loro fattibilità pratica, come si svolge il processo di progettazione prima dello sviluppo tecnico, e come può essere garantita la qualità prima del lancio. 

Ideare e mettere in pratica una corretta strategia di User Experience, non è un processo semplice senza una linea guida completa.

Nel precedente articolo ("Strategia UX: EURISTICHE e SWOT e-commerce”) abbiamo analizzato le fasi iniziali di quella strategia di User Experience che, se applicata strategicamente al prodotto o al servizio che l'azienda offre, è in prima linea nel determinare il successo di questa.

Vediamo ora di quali fasi si compone la seconda parte del processo strategico di prodotto, cioè tutto ciò che segue e va oltre l'analisi e la raccolta dei requisiti; come si verifica la compenetrazione delle idee di design con la loro fattibilità pratica, come si svolge il processo di progettazione prima dello sviluppo tecnico, e come può essere garantita la qualità prima del lancio.

 

Come si imposta la strategia UX?

La realizzazione di una strategia di UX prevede varie fasi che prendono piede con le attività evidenziate nell'articolo precedente.

La ricerca sugli utenti permette di raccogliere informazioni sul target, sui percorsi degli utenti sul sito, sulle emozioni e sui desideri dei clienti che fanno parte del nostro e-commerce.

La ricerca sui competitors consente poi, sulla base dell'individuazione dei punti di forza e debolezza di altri e-commerce, di riconoscere opportunità di design per migliorare la vetrina che mostriamo online.

Survey e questionari, raccogliendo dati che verranno analizzati in compenetrazione con il risultato delle analisi del traffico sull'e-commerce e della bontà della funzionalità dell'interfaccia, daranno un ulteriore aiuto per attuare una giusta strategia.

Su queste basi di ricerca, prende avvio la seconda fase, che consiste nella definizione degli obiettivi.

Dopo aver identificato il pubblico di riferimento, il contesto e i competitors, non rimane che “entrare nel vivo” della progettazione, tenendo sempre a mente l'obiettivo di business.

Individuati i bisogni del nostro e-commerce e quelli dei nostri clienti si procede con la creazione concreta di un nuovo negozio online o con l'ottimizzazione di quello già esistente. 


1. Verifica della compenetrazione tra idea e tecnica.

Il primo passo per far prendere avvio al lavoro sul nuovo design consiste nella definizione delle funzionalità che vogliamo mantenere e/o aggiungere.

Questo ci permetterà di avere sempre chiari i contenuti che saranno presenti sul nostro e-commerce e come essi dovranno comunicare tra loro, consentendoci di definire la nostra interfaccia anche in termini di limiti entro i quali le funzionalità potranno essere sviluppate.

Per ogni funzionalità è bene chiedersi, dunque, prima di tutto, se soddisfa i nostri needs (bisogni) e quelli dei nostri utenti e, in seconda battuta, se la sua realizzazione è fattibile a tre livelli:

  • tecnico
  • di tempistiche
  • di budget

2. Sviluppo del design.

Una volta stabiliti i criteri sopraelencati si dà inizio al momento di sviluppo con la fase di ideazione delle funzionalità stesse o con la revisione di quelle esistenti.

Una volta fatto ciò si verificano le implicazioni tecniche per il design e si procede con il disegno della nuova sitemap (la mappa del sito con la gerarchia dei contenuti) e con l'organizzazione logica e semantica tra gli elementi e le pagine del sito (Architettura delle informazioni).

Dopo la definizione dell'alberatura si comincia a prototipare.

Prima procedendo con i wireframe a bassa fedeltà, che contengono gli elementi più significativi di un'interfaccia senza colori né immagini, che consentono di capire le funzionalità ed il flusso.

Questo può essere uno strumento da presentare agli stakeholder, così che si possano fare un'idea progettuale del nuovo e-commerce, della sua architettura e dei contenuti.

Successivamente si può procedere coi prototipi ad alta fedeltà, attraverso dei mockup grafici che, a differenza del wireframe, non sono statici ma navigabili e molto simili al prodotto finale.

 
3. Test pre mockup e post mockup.

Nel nostro articolo precedente abbiamo visto i questionari e le survey - e, in generale, i test - da poter erogare in una fase preliminare di design, ovvero durante la fase iniziale di raccolta dei requisiti.

Ad ogni modo, la fase di testing vera e propria viene condotta in un momento più avanzato del processo, al fine di validare il nuovo progetto prima della messa online.

Riportiamo qui di seguito alcuni esempi di questi test:
 

  • il First Click Test, esamina gli elementi su cui gli users cliccano in prima battuta per completare l'attività prevista. Ciò aiuta a comprendere se la posizione a cui abbiamo pensato per un determinato elemento può essere considerata corretta o se dovrebbe essere spostata per offrire un'interazione migliore.
  • il Wireframe Navigation Test, in thinking aloud, sia per task specifici sia per navigazione generale. Chiedendo ai tester di “navigare” il prototipo come se fosse il sito vero può aiutare a scovare possibili intoppi nelle funzionalità.
  • A/B test che, come spiegato nel nostro articolo “UX Design come comprendere gli utenti”, è prezioso per determinare il posizionamento, la colorazione e la messaggistica più efficace tra due alternative.
  • Five seconds test, permette di comprendere quanto rapidamente il design comunica il messaggio.
  • Card-sorting. I testers raggruppano, riordinano e scartano concetti chiave del sito che sono stati precedentemente scritti su delle cards. Si capisce, così, cosa gli users si aspettano di trovare e dove.
  • Heatmap, aiutano a capire il comportamento degli utenti sulle pagine, ovvero dove concentrano i click, fino a che punto scorrono sullo schermo; in una parola, dove si trovano i punti di conversione. Per esempio, se gli users di solito scorrono solo fino al 50%, gli elementi posti nel footer (e tutto ciò che si trova nella seconda metà) verranno persi. Essendo dunque improbabile che gli utenti trovino tali elementi, se fondamentali per la conversione sul nostro e-commerce, si potrebbe pensare di concentrarli nella parte superiore della pagina. Portando un esempio ancora più specifico, è possibile notare se, in un e-commerce, gli utenti si spostano dal carrello alla barra di ricerca interna al sito per ottenere maggiori informazioni sui costi o i tempi di spedizione; ciò potrebbe significare che nella pagina del carrello mancano le informazioni necessarie e che nemmeno le FAQ danno risposte rapide ed esaustive ai quesiti che i clienti si pongono nella finalizzazione di un acquisto.

4. Sviluppo tecnico.

Se la fase di sviluppo design e test - e di progettazione in generale - vengono svolte in maniera accurata, la realizzazione tecnica ecommerce di ciò che concerne l'User Experience procederà senza intoppi.

In questo momento è ancora possibile realizzare dei cambiamenti e sistemare delle imprecisioni.

In questo senso, se la progettazione è stata effettuata su basi realistiche e di analisi strettamente data-driven, testate laddove fossero di tipo qualitativo, gli sforzi di sviluppo tecnico saranno notevolmente ridotti.

 
5. Quality Assurance.

Arrivati a questo punto, bisogna effettuare i test prima del rilascio.

Indispensabile nella fase finale di una strategia UX è il momento della QA, ovvero il test di garanzia sulla qualità, che non si limita solo ai codici ma comprende il mondo dell'usabilità.

Si tratta, infatti, di un elemento di vitale importanza nel processo di un prodotto e serve a garantire che tutto, all'interno del progetto, funzioni in maniera corretta, come previsto.

Prima di rilasciare il prodotto sul mercato, dunque, non solo si controlla ch'esso non presenti bug ma si rimuovono anche errori a livello di user experience, assicurandosi che tutto corrisponda al design come da mockup. 


6. Riepilogo dei vantaggi della strategia di UX.

In questo articolo - che completa quello antecedente “Strategia UX: EURISTICHE e SWOT e-commerce” - abbiamo concluso l'approfondimento circa le fasi e le caratteristiche principali della strategia UX.

Le ragioni e i vantaggi per adottare un tale modus operandi in questo ambito sono molteplici:

  • Innanzitutto l'approccio strategico permette di individuare i KPI (indicatori chiave di performance) e le metriche utili a misurare in maniera dettagliata l'esperienza degli utenti che, se significativa, porterà gli users a decidere di ripeterla e di consigliarla ad altre persone.
  • La strategia UX dà poi la possibilità di creare un servizio efficace, in quanto è un prodotto di ascolto e osservazione oggettiva.
  • Altro vantaggio è quello di saper cogliere nuove possibilità di business e riuscire a differenziarsi, aumentando così il valore per il proprio target di riferimento. Analizzando la concorrenza si estenderà l'area di intervento per la costruzione di un servizio che avrà più chance di essere scelto tra quelli offerti dai competitors.
  • Infine si può affermare che la strategia di UX consente di progettare la migliore esperienza utente che è il primo fattore di successo e di presenza online. 

In conclusione.

Progettare l'UX significa garantire agli utenti un'esperienza significativa e coerente con ciò che cercano, trovando risposta a varie domande. Una buona strategia parte dal domandarsi quali sono le motivazioni per cui gli utenti utilizzano un determinato servizio.

La prossima domanda è cosa: che contenuto stiamo trattando?

Si passa poi al come: quali sono le funzionalità messe a disposizione degli users?

Pensa poi al dove: ci si è assicurati che la piattaforma venga veicolata tramite più dispositivi?

È così che il nostro e-commerce può arrivare ad offrire un'esperienza fluida e priva di interruzioni, soddisfacente, e che garantisce ai propri utenti ciò che desiderano e si aspettano di ottenere.

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