Privacy eCommerce: Guida alle Normative
Ti sei mai chiesto se il tuo eCommerce rispetta correttamente tutto il complesso sistema di norme del GDPR?
Sai quali sono gli errori più comuni da evitare nel tutelare la privacy eCommerce e come trasformare una compliance in un vantaggio competitivo per il tuo negozio online?
Non farti trovare impreparato! Scopri con la nostra guida, pensata per aziende, responsabili IT, sviluppatori, designer UX/UI e manager, come superare con successo la fitta rete di norme sulla privacy, quali strategie intraprendere e le soluzioni pratiche per migliorare la gestione del tuo eCommerce.
Guida pratica alle normative privacy eCommerce 2025
Digital Services Act e Privacy eCommerce
Prima di addentrarci nel cuore di questa guida, è opportuno ricordare che il 17 febbraio 2024 ha segnato l'entrata in vigore di un nuovo pacchetto di normative in materia di sicurezza e tutela dei dati online denominato Digital Services Act (DSA) valido per tutte le piattaforme online (escluse le micro‑imprese).
Lo scopo è di aumentare il livello di tutela della privacy eCommerce: non più soltanto gestione dei dati personali utente ma anche un obbligo di trasparenza degli algoritmi di raccomandazione, della tracciabilità dei venditori, degli annunci pubblicitari e divieto di dark patterns che forzino il consenso in maniera ingannevole.
Il nuovo sistema regolamentare: oltre il GDPR
Dal 2018 il Regolamento 679/2016 meglio noto come GDPR (General Data Protection Regulation), è il pilastro principale su cui basa la normativa europea relativa alla protezione dei dati personali, un regolamento di estrema importanza nella gestione di un eCommerce.
Entrato in vigore il 25 maggio 2018, il suo scopo principale è quello di rendere più incisiva la difesa dei diritti alla privacy dei cittadini europei e regolare in modo più chiaro le leggi sulla protezione dei dati in tutta l'UE.
Nel 2025 il quadro normativo si è arricchito di ulteriori elementi che ne ampliano lo spettro applicativo e introducono obblighi specifici per chi vende online.
Digital Services Act e Digital Markets Act
Il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA) incidono sul tema della trasparenza del trattamento dati degli utenti e sulla gestione del potere sul mercato delle grandi piattaforme digitali, imponendo meccanismi di tracciabilità dei venditori, una maggior e flessibilità per le procedure di gestione reclami e requisiti di interoperabilità dei dati.
Allo stesso tempo, l’European Accessibility Act (EAA), recepito in Italia con l’aggiornamento alla Legge Stanca, stabilisci gli effettivi standard di usabilità che diventano base fondamentale nella protezione della privacy, ciò in difesa del diritto fondamentale del libero accesso all'informazione.
Entrando più in dettaglio, tali obblighi nel caso di un merchant italiano di medie dimensioni implicano che accanto alle tradizionali policy sul trattamento dei dati, dovrà dimostrare:
- che i prodotti mostrati non sono discriminatori nei confronti di utenti con disabilità sensoriali;
- che eventuali venditori terzi presenti sul marketplace sono sempre tracciabili e verificati;
- che i report di trasparenza sugli algoritmi di raccomandazione sono disponibili su richiesta delle autorità.
🎯 Approfondisci: GDPR E-commerce: quali regole valgono ancora nel 2025?
Privacy by design: dal mock-up al codice in produzione
Un altro elemento di fondamentale importanza per la gestione di un eCommerce è il Privacy by design, non più un'aspetto solo teorico ma un vero e proprio principio da applicare nelle scelte quotidiane di sviluppo che prevede di integrare la tutela dei dati personali sin dalle prime fasi di progettazione di qualsiasi sistema, processo, prodotto o servizio che comporti il trattamento di informazioni.
Integrare la Privacy by Design significa pensare alla protezione dei dati fin da quando l'idea del tuo eCommerce, o introduzione di una nuova finzionalità, è solo una bozza iniziale su carta (il mock-up), fino a quando il codice viene scritto e il sistema messo online (ovvero - in produzione).
Un esempio pratico
Immagina di voler inviare newsletter ai tuoi clienti. Senza attuare il Privacy by design, il cliente, una volta riempito il modulo di iscrizione e inserita la sua email, riceve di tutto senza comprendere il perché e senza capire come poter fermare questo processo continuativo.
Con il Privacy by design tutto diventa più chiaro sin dall'inizio, il cliente, al momento dell'iscrizione tramite compilazione di un form, troverà alla fine due caselle disitinte che può decidere di spuntare o meno a seconda che accetta o no le due proposte, una per ricevere la newsletter e l'altra per ricevere offerte personalizzate.
In fondo, ben visibile, ci sarà un link che rimanda alla lettura dell'informativa sulla privacy scritta in modo chiaro e comprensibile. Mentre la ricezione di un'email per la conferma dell'iscrizione (il 'double opt-in'), in modo da essere sicuri che l'intenzione era quella di iscriversi. Inoltre, alla fine di ogni email sarà presente un link affinché sia facile per il cliente disiscriversi dalla ricezione della newsletter.
Quindi, il rispetto del Design by privacy è una garanzia della tutela dei dati dell'utente, utilizzati solo se acconsente e che può revocare in qualsiasi momento, e della protezione della privacy fin dal momento della sottoscrizione.
🎯 Leggi anche: Cookie Law e GDPR: Consenso E-commerce 2025
Accessibilità: quando la user experience diventa obbligo di legge
L’European Accessibility Act fissa la data del 28 giugno 2025 come deadline per l’adeguamento dei siti di eCommerce. Questo provvedimento normativo ha lo scopo di introdurre il rispetto della necessità di accesso facilitato ai prodotti o servizi digitali di qualsiasi utente, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche o cognitive, un passo fondamentale per rendere il web un luogo inclusivo.
In particolare, l'European Accessibility Act (EAA) spinge le aziende a prendere in considerazione la necessità di introdurre tutti quegli elementi utili, sin dalla progettazione iniziale dell'eCommerce, per soddisfare le esigenze delle persone con disabilità.
Un esempio pratico si ha nel caso di un checkout:
Se la lo stato da non attivo a attivo di un tasto di conferma è espresso solo tramite un cambio grafico di colore ma senza annuncio ARIA (Accessible Rich Internet Applications - un insieme di attributi speciali che rendono i siti web accessibili anche a persone con disabilità), un utente non vedente potrebbe non accorgersene.
In una tale circostanza il fornitore rischia il blocco temporaneo delle vendite su segnalazione di un singolo consumatore.
Implementare ARIA-live regions e testare il percorso con uno screen reader non è più solo una best practice opzionale, ma un requisito minimo di conformità.
🎯 Apprendi maggiori dettagli su EAA European Accessibility Act attraverso il nostro approfondimento: Accessibility Act: Adeguarsi alla Legge Stanca entro giugno 2025
I 5 pilastri del GDPR
Anche se l'attenzione di questi ultimi anni si è concentrata su AI e piattaforme di grandi dimensioni, per un titolare di uno shop online di medie dimensioni restano sempre validi i 5 pilastri del GDPR ecommerce, ovvero:
Base giuridica solida
In base ad essa non basta indicare "legittimo interesse" in blocco per il trattamento dei dati: per rientrare nella conformità devi motivare perché il soft opt-in per newsletter rientra nel bilanciamento di interessi e offrire un chiaro e semplice unsubscribe in ogni email, pena sanzioni fino al 4 % del fatturato.
Informativa trasparente
In base ad essa deve essere utilizzato un linguaggio chiaro, link contestuali, struttura a fisarmonica che consenta di approfondire gli argomenti di interesse o sorvolare gli altri. Alcuni venditori online utilizzando sulle pagine del proprio eCommerce dei mini-video di 60 secondi come 'privacy in pillole', espediente apprezzato dagli utenti e dal Garante stesso.
Diritti dell’interessato
Il GDPR non chiede un portale totalmente automatico stile self-service, ma che sia strutturato in modo da ridurre enormemente il carico di richieste manuali al customer care. Può essere molto utile la disponibilità di plugin React pronto all’uso e semplice da utilizzare per scaricare i dati in formato JSON e CSV, firmarli con 'checksum' e inviarli per email certificata.
Notifica data breach
Questo è un obbligo stringente del GDPR che in caso di violazione dei dati prevede l'invio di una notifica entro 72 ore. Nello specifico, per soddisfare tale obbligo servono procedure di rilevamento rapido delle violazioni, valutazione del rischio, documentazione dell’incidente e comunicazione tempestiva all’autorità competente, oltre che agli interessati, quando necessario.
Futuro senza cookie (di terze parti): scenari concreti
La nuova direttiva europea (cookie law eCommerce) del Garante della Privacy richiede esplicitamente di documentare le preferenze all’utilizzo dei cookie da parte del cliente. Questo perché i cookie possono trattare dati personali e vanno trattati in conformità alle disposizioni del GDPR.
Una soluzione per il gestore di un eCommerce è quella di puntare su dati proprietari. Per rendere più comprensibile il tutto, potresti pensare ad un server-side tagging unito a identity resolution basata su e-mail hash in modo da consentire il raggruppamento degli eventi di acquisto da app mobile e web in un unico customer profile, migliorando l’accuratezza delle campagne look-alike (per raggiungere nuovi potenziali clienti con caratteristiche e bisogni simili)senza violare le disposizioni del GDPR.
🎯 Trovi ulteriori informazioni nel nostro articolo: Raccolta Dati E-commerce: Strategie per un Futuro Senza Cookie di Terze Parti.
🎯 Leggi anche l'approfondimento su: Google Analytics e GDPR: Cosa Cambia per l'E-commerce nel 2025.
Remarketing e profilazione: nuovi confini
Il remarketing dinamico resta lecito a patto che ci sia il consenso esplicito dell'utente. L'esempio di errore più frequente è rappresentato dall'utilizzo del 'legittimo interesse' per caricare liste clienti su Meta Ads. Dal 2025 questo scorciatoia non è più possibile senza il consenso del consumatore espresso tramite la spunta di una casella che autorizza la pubblicità comportamentale, i dati non possono essere trasferiti a social network.
Ruoli, responsabilità e catena del valore
Un aspetto fondamentale da considerare quando si utilizzano soluzioni SaaS-first è l’identificazione dei sub-responsabili del trattamento (sub-processor).
Facciamo un esempio: se sul tuo eCommerce usi un plug-in per la live chat che si appoggia su AWS, anche l’hosting del plug-in diventa un soggetto esterno che tratta dati per conto tuo. In questo caso, è importante che il tuo DPO (Responsabile della Protezione dei Dati) preveda una clausola contrattuale che obblighi il fornitore del plug-in a informarti nel caso coinvolga altri soggetti terzi (sub-sub processor).
In sintesi, quando si usano servizi esterni, è necessario analizzare con attenzione come vengono gestiti i dati personali e da chi, per evitare errori, responsabilità legali o sanzioni.
Audit continuo: più che un controllo, un ciclo vitale
Pensare al controllo della privacy, cioè all'Audit, solo come a una 'scadenza annuale' da temere può rivelarsi sbagliato e rischioso. Oggi, le aziende più attente integrano la privacy direttamente nel loro processo di sviluppo software, proprio come fanno con la qualità e la sicurezza.
Questo significa che i team di sviluppo (DevOps) e gli esperti legali (Legal) lavorano fianco a fianco, in un flusso costante chiamato CI/CD della privacy.
Cosa succede?
Ogni volta che viene fatta una piccola modifica al codice del sito (un 'merge request'), un sistema automatico (una "lambda") analizza le differenze nel codice e segnala immediatamente se ci sono dei 'tracker' (quei sistemi che raccolgono dati degli utenti, come i cookie) che non sono stati dichiarati o che potrebbero violare le normative sulla privacy.
Se viene rilevata un'anomalia, il sistema blocca automaticamente l'aggiornamento del sito ovvero il 'pipeline fallisce', impedendo che il codice non conforme finisca online.
Questo tipo di approccio avanzato è già ampiamente utilizzato da grandi aziende consentendo alle stesse un elevata riduzione delle non conformità e come conseguenza un consistente risparmio per la copertura degli errori.
Sanzioni: cosa insegnano i casi più recenti
Tra le azioni intraprese dall'UE in termini di rispetto della normativa GDPR, c'è una maggior attenzione su azioni commerciali scorrette, in particolare quelle legate alla privacy dei consumatori e a tal proposito sono previste sanzioni per le violazioni e nei casi di remarketing ingannevoli.
Le aziende che utilizzano tecniche di remarketing dovrebbero assicurarsi di rispettare sia il GDPR che le normative italiane sull'eCommerce, inclusa una chiara e corretta gestione del consenso attraverso la trasparenza nell'utilizzo dei dati dei cliente. Le sanzioni per la mancata conformità possono variare, ma possono arrivare fino al 4% del fatturato globale annuo.
Diversi episodi di ispezioni effettuate dal garante anche su piccole realtà aziendali online, ha visto l'applicazione di sanzioni per uso scorretto dei dati dell'utente. Maggiore attenzione è rivolta nei casi dove il rischio coinvolge minori o categorie vulnerabili.
Cybersecurity e privacy: due facce della stessa moneta
Oggi la protezione dei dati dei tuoi clienti è un punto primario nella gestione del tuo eCommerce, sicurezza informatica (cybersecurity) e privacy sono due facce della stessa medaglia, due variabili che si fondono per garantire la massima protezione dei dati e della privacy dell'utente. Il mancato rispetto delle normative sul tema sicurezza relativa a privacy online store ha come conseguenza l'applicazione di sanzioni da parte del garante. La chiave per una gestione di successo è l'attenzione costante, non basta un controllo annuale.
Le normative come il GDPR impongono di proteggere i dati personali dei clienti già dal momento della progettazione del tuo shop online e di ogni nuova funzionalità, adottando misure come la crittografia e garantendo che le impostazioni predefinite siano quelle più rispettose della privacy.
Ciò significa, ad esempio, chiedere sempre all'utente un consenso esplicito per i cookie di marketing e gestire con la massima dedizione e cura i dati raccolti tramite i servizi esterni (SaaS) che utilizzi, stipulando contratti chiari e trasparenti con i fornitori.
Anche le nuove leggi europee come il DSA e il DMA, influenzano il tuo eCommerce promuovendo trasparenza e concorrenza leale nel mercato digitale. Pianificare con anticipo ogni elemento funzionale che concorre alla conformità al GDPR del tuo eCommerce, rappresenta l'unico modo per evitare sanzioni salate e costruire una fiducia duratura con i tuoi clienti.
Conclusione
Gestire l'elevata mole di dati di un attività di vendita online rispettando tutte le complesse normative per la tutela della privacy eCommerce, è sicuramente un lavoro da svolgere con grande attenzione. Una gestione esperta facilita ogni operazione e solleva da tante preoccupazioni chi deve gestire uno shop online.
Hai un eCommerce o stai pensando di realizzarne uno nuovo con zero preoccupazioni? Allora lasciati affiancare dal nostro team di esperti certificati, avrai un'ampia gamma di soluzioni ideali e opzioni per dar vita al tuo eCommerce competitivo e performante nel completo rispetto delle normative GDPR.
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