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Carrelli Abbandonati ecommerce come ridurli

carrelli abbandonati come ridurli

Hai un e-commerce Prestashop ma rilevi un alto tasso di carrelli abbandonati?

Sapevi che puoi aumentare del 18,64% i tassi di conversione con i giusti ecommerce tools?

In questo articolo scoprirai quali operazioni effettuare per ridurre il tasso di abbandono del carrello.

Per migliorare le conversioni devi lavorare su una strategia di recupero dei carrelli abbandonati sul tuo e-commerce

Si parla di carrello abbandonato quando gli utenti di uno store online aggiungono nel carrello dei prodotti ma poi non finalizzano l’acquisto online. Le ragioni che spingono le persone a non acquistare sono tante, tra cui:

  • processo di acquisto poco chiaro

  • usabilità del sito scarsa

  • mancanza di informazioni

  • percezione di scarsa sicurezza

Calcolare il tasso di abbandono del carrello è abbastanza semplice e puoi farlo anche senza utilizzare un e-commerce tools:

(N° visualizzazioni pagina "Processo di acquisto”/N° visualizzazioni pagina "Carrello con prodotti") x100

Si tratta di un dato rilevabile anche da Google Analytics. Se il tuo e-shop è collegato tramite codice agli Analytics di Google, infatti, troverai questo dato in:

Conversioni -> E-commerce -> Comportamento di Acquisto -> Abbandono del carrello (in percentuale)

Clicca qui se vuoi prima leggere: Carrelli Abbandonati? 10 Ragioni e Soluzioni pratiche

È importante analizzare i motivi che spingono gli utenti a non fare un acquisto, perché se hanno aggiunto un prodotto in carrello vuol dire che ne hanno bisogno ma alla fine non hanno trovato un buon motivo per proseguire. Ci sono diversi strumenti che gli ecommerce tools mettono a disposizione, ma tutto inizia dall'analisi di questa percentuale quindi dalla verifica del processo di acquisto.

Carrelli abbandonati guida

Qualche statistica sui carrelli abbandonati.

Su una popolazione di 60 milioni di persone in Italia, oltre 19 milioni di italiani effettuano acquisti online. Tra il 2017 e il 2018 l’e-commerce in Italia ha avuto una crescita del 18% e la quota è destinata a crescere. Si stima infatti che, entro il 2025, circa il 95% di tutti gli acquisti verrà fatto online, soprattutto da un dispositivo mobile(elemento che dovresti prendere in considerazione quando utilizzi gli ecommerce tools per ottimizzare la resa dello store online). Una stima più che realistica se pensiamo che per la fine del 2019 il numero degli acquirenti digitali dovrebbe arrivare a sfiorare i 2 miliardi, cioè un quarto della popolazione globale.

Secondo una ricerca di Baymard, esaminando i dati statistici relativi a 37 grandi aziende, il 68% dei carrelli viene abbandonato. Questo significa che, su 312 visitatori che iniziano il processo d’acquisto, solo 100 lo completano. Un numero confermato anche da Statista (69,53%).

Ma quali opportunità ci sono? Possiamo dire che è possibile recuperare fino al 30% degli acquisti attraverso una strategia di carrelli abbandonati che sfrutti correttamente gli ecommerce tools, migliorando il tasso di conversione delle vendite.

Velocità un fattore da considerare per evitare carrelli abbandonati.

Le persone acquistano online per la rapidità con cui possono finalizzare un acquisto (ma anche per il servizio che verrà offerto loro in fase di post acquisto). Se il sito web dà la percezione di essere lento nei vari passaggi che portano all'acquisto, l’utente abbandonerà la pagina e l’e-commerce e quasi sicuramente non tornerà più. Ecco perché quando imposti il tuo store online con gli ecommerce tools, tenendo conto degli automatismi ma anche di cosa graficamente visualizza l’utente, devi prestare attenzione alla velocità.

Le persone vanno sempre di fretta, non hanno voglia di spendere secondi preziosi del loro tempo a decifrare le informazioni contenute in un sito web. Le tempistiche si misurano in termini di secondi e il non trovare un determinato pulsante, non riuscire a navigare tra le pagine in modo veloce o a raggiungere immediatamente un determinato prodotto a causa della mancanza di una ricerca rapida sono tutti elementi che portano inevitabilmente l’utente ad abbandonare il sito o anche il carrello.

Sono diversi gli e-commerce tools che consentono un'ottimizzazione della User Experience che, se pessima, specialmente nella fase del check out, equivale ad azzerare decine e decine di vendite.

Quindi, ecco cosa devi verificare:

  • velocità dell’e-commerce: stai usando un server dedicato che garantisce performance di velocità adeguate? semplicità della ricerca: in Homepage, quindi nelle schede prodotto, ci sono tutte le informazioni, scritte in modo chiaro, relative a pagamento e spedizioni?

  • gateway di pagamento: le modalità di pagamento che hai impostato nei tuoi ecommerce tools consentono una rapidità di acquisto, modalità one-click e/o linearità tra l’inserimento dei dati e la conferma di acquisto?

Checkout se non perfetto i carrelli abbandonati aumentano.

Il Checkout ecommerce ottimizzato deve essere rapido. Per questo motivo nella pagina di checkout non devono essere presenti elementi di distrazione che possono portare l'utente a navigare in altre pagine. Così come una landing page dedicata, che ha come solo obbiettivo la conversione, devi eliminare il menù di navigazione e il footer o qualsiasi altro elemento che possa distrarre l’utente (anche la chat) dal compiere la sua azione.

Ci sono diversi e-commerce tools che consentono di impostare un processo di check out ottimizzato. Ad esempio, con Prestashop è possibile usare un modulo per impostare la Single Page di checkout intuitiva, personalizzabile e responsive, a prova di abbandono.

Metodi di pagamenti alternativi per evitare carrelli abbandonati.

Non esiste un unico metodo di pagamento e gli utenti devono essere invogliati a proseguire potendo scegliere tra più soluzioni. Se è vero che la maggior parte degli acquirenti online preferisce usare la carta di credito o Paypal, bisogna anche considerare che sono sempre di più le persone che utilizzano metodi di pagamento alternativi, come quelli mobile (o ancora il portafoglio elettronico o le soluzioni di pagamento digitale).

Sapevi che l’8% degli acquirenti abbandona il carrello quando non può utilizzare un’opzione di pagamento per conto di terze parti?

Quando usi uno degli ecommerce tools per impostare il metodo di pagamento, devi considerare anche questa variabile. Per quanto riguarda i metodi di pagamento più utilizzati ecco le considerazioni che devi fare.

  • Inserisci il pagamento con carta di credito o debito solo se sei coperto da cifratura di connessione (quindi nell’URL del sito deve comparire il protocollo https) che preveda i più recenti standard di sicurezza, quali Verified by Visa, MasterCard SecureCode, Norton Secured

  • Valuta il bonifico bancario ma tieni conto che è un metodo lento e, quindi, il prodotto o il servizio impiegherà più tempo per giungere a casa dell'acquirente (e questo potrebbe essere un problema)

  • Se usi il contrassegno considera il costo superiore del corriere, quindi il costo in più che dovrà sostenere anche il cliente finale

  • Adotta il POS virtuale come quello di GestPay per rendere fluido il pagamento con carta di credito ma attenzione alle spese, che aumentano con l’aumentare del fatturato

Tutti i metodi di pagamento devono essere correttamente gestiti con i tuoi ecommerce tools, devi poter fatturare senza problemi a prescindere da quale il tuo utente sceglierà ma devi usare solo quelli migliori per te e ad alta conversione.

Recensioni ecommerce e fiducia clienti.

Alla base di una conversione c'è la fiducia, il principio cardine che traina il successo di un e-commerce. La percezione di affidabilità passa dalla grafica, semplice ma accattivante, dello store online, dal senso di fiducia nella sicurezza delle transazioni, dalla completezza delle informazioni in merito alla  gestione dei costi di spedizione e ai costi extra checkout, dalle recensioni lette altrove in merito al portale.

I due concetti sono uniti dal filo sottile della trasparenza: una recensione reale e veritiera aumenta esponenzialmente la fiducia da parte di chi sta cercando conferme sul portale. Puoi fare in modo che migliori questa sensazione usando correttamente gli ecommerce tools e gli strumenti messi a disposizione dagli automatismi

Il meccanismo psicologico che sta alla base delle recensioni è quello della riprova sociale: se tutti ne parlano bene, allora darò credito alla coro di complimenti che leggo. Bisogna prestare attenzione, però, al fatto che le persone riescono a smascherare facilmente una testimonianza finta da una reale, motivo per cui è necessario che sia certificata o quanto meno verosimile. Come?

  • Se le recensioni arrivano da Google, nome, icona e messaggio sono identificativi di una persona reale, così come Facebook, fai in modo che siano chiari

  • Se vengono inserite a mano dal portale su una sezione dedicata oppure in uno slideshow in Homepage con uno degli ecommerce tools, dobbiamo accertarci di inserire le esatte parole, così come le scriverebbe chiunque, e una foto reale, non di repertorio, della persona

Chiedi sempre le recensioni ai tuoi utenti, fallo con gli ecommerce tools che utilizzi, impostando email automatiche a X giorni dall’acquisto dove inviti a lasciarne una (sui social, su Google o su una pagina dell’ecommerce se l’hai prevista).

Best Practice per le email di abbandono dei carrelli.

Le email rappresentano uno strumento prezioso per tentare di recuperare un carrello abbandonato. Puoi impostare, con gli ecommece tools che stai utilizzando, degli automatismi tali per cui la piattaforma invii in automatico delle email di recall, per ricordare al tuo utente di finalizzare l'acquisto. Puoi:

  • inviare delle email ai tuoi clienti con i link per effettuare pagamenti a posteriori, con resume chiaro dei prodotti che ha inserito a carrello

  • inviare una email con uno sconto dedicato al tuo utente per convincerlo a convertire (da usare sul prossimo ordine, una volta sola)

Tuttavia l’efficacia di un’attività di questo tipo sta nel livello di personalizzazione che riuscirai ad impostare su un automatismo. Devi infatti impostare un workflow tale da segmentare i tuoi clienti in funzione dei diversi articoli che hanno aggiunto al carrello. Crea quindi delle liste nel database in cui gli utenti vengono inseriti a seguito delle loro azioni e imposta email automatiche in base alle categorie di prodotto.

Come impostare email automatiche di recupero carrello:

  • Usa il principio di scarsità, per esempio pochi pezzi a disposizione, prodotti freschi, lista di attesa e così via

  • Punta sull'urgenza, come fa Amazon

  • Inserisci testimonianze e recensioni di altri acquirenti

  • Metti in evidenza sempre i tempi di consegna e le garanzie che puoi offrire al cliente

  • Impara a trasformare i resi in opportunità

Una strategia di marketing per un ecommerce deve prevedere assolutamente il recupero del carrello abbandonato. Ormai gli ecommerce tools consentono una gestione completa e automatizzata dei processi che portano le persone a non convertire in acquisto. Prima di tutto bisogna analizzare le percentuali in questione, fare una valutazione sull'usabilità dello store online quindi sui margini di miglioramento e prevedere, perché no, degli A/B test ecommerce per capire quali versioni del checkout, ad esempio, convertono di più. Se i tuoi clienti mettono qualcosa nel carrello e poi se ne vanno, devi metterti in contatto con loro assolutamente.

Conclusioni

Il piano di marketing per il tuo ecommerce include un workflow per il recupero dei carrelli abbandonati e un piano di ottimizzazione del tuo ecommerce? Se vuoi sviluppare una vera e propria strategia di marketing e di ottimizzazione per ridurre e recuperare i carrelli abbandonati, mettiti in contatto con noi! Studieremo insieme un piano personalizzato per raggiungere i tuoi obiettivi!

 

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