Carrelli abbandonati: le migliori strategie di email marketing per il 2020
Il tuo e-commerce non vende quanto vorresti?
Hai registrato un tasso di carrelli abbandonati molto alto?
Sapevi che con l'email marketing puoi recuperare queste perdite?
Con la giusta strategia puoi convertire quegli utenti che hanno aggiunto prodotti in carrello ma non hanno acquistato. Scopri le potenzialità del direct email marketing!
Il 75% dei prodotti inseriti in carrello non si converte in un acquisto, motivo per cui è necessario pianificare delle attività con l’e-mail marketing per spingere le vendite
Indice
Circa il 75% delle persone abbandona il carrello prima di concludere l’acquisto su un e-commerce. Una percentuale altissima che però apre le porte a una serie di attività che con l’email marketing ti possono far recuperare una percentuale importante, considerato che le e-mail che riguardano i carrelli abbandonati raggiungono un tasso di apertura del 45%.
🎯Clicca qui se vuoi prima leggere: Carrelli abbandonati: 10 ragioni e soluzioni
Il processo che porta ai carrelli abbandonati è questo: l’utente arriva nel tuo negozio online, trova un prodotto che gli interessa tanto da inserirlo nel carrello ma prima o durante il processo d’acquisto abbandona il carrello e non effettua l’acquisto.
Questo comportamento è molto comune e la cause sono varie. A prescindere da quelle principali che causano l’abbandono dal tuo e-commerce, devi strutturare una strategia che raggiunga gli utenti in più momenti per convincerli a finalizzare l’acquisto. L’e-mail marketing rimane l’attività più performante di tutte.
I motivi principali per cui l'utente abbandona il carrello
Le persone abbandonano un carrello con prodotti che hanno volontariamente inserito per i motivi più diversi. Ognuno è riconducibile ad un fattore comportamentale che può essere influenzato e modificato in modi diversi. Fatto salvo i motivi legati a distrazioni del momento (telefonate improvvise, stanchezza, orario sbagliato etc) ecco i motivi più frequenti su cui puoi fare qualcosa in prima persona:
- le spese di spedizione vengono esplicitate solo al momento dell'acquisto e sono impreviste o troppo alte
- l'utente voleva capire quanto gli costerebbe un ordine cumulativo di più prodotti e desidera guardare altrove per cercare delle alternative
- l'utente si è accorto che il prodotto o i prodotti hanno un costo più alto di altri portali
- il prodotto non sembra più così desiderabile come al momento dell'inserimento nel carrello
- il processo di pagamento risulta troppo complicato o è percepito come non sicuro
- l'utente non trova il metodo di pagamento che vorrebbe utilizzare (non ha la carta di credito, preferisce Paypal o pagare alla consegna)
- il sito si è bloccato al momento del pagamento
- l'utente non vuole registrarsi per effettuare l'acquisto
- i tempi di spedizione sono troppo lunghi
- gli utenti non sono d’accordo con le tue condizioni di cambio e reso dei prodotti
Come vedi, tutti questi fattori hanno a che fare con problemi legati al tuo e-commerce che puoi risolvere. Inoltre, grazie all’e-mail marketing, puoi impostare delle comunicazioni personalizzate per spingere le persone a finalizzare l’acquisto puntando su diversi motivi, ad esempio rassicurandoli sul fatto che le transazioni sono sicure e che i tuoi prodotti arriveranno in tempo.
Puoi addirittura approfittare di questo strumento per chiedere un parere a coloro che non hanno acquistato, chiedendo quindi il perchè del loro abbandono. Potresti scoprire che il problema non sono i metodi di pagamento, ma l’assenza di informazioni sui costi di spedizione che avrebbero preferito avere prima.
La strategia per ridurre l'abbandono del carrello
Per ottimizzare i tuoi sforzi devi prevedere una strategia anti abbandono del carrello. Non puoi improvvisare, puoi solo permetterti di fare dei test che ti permettano di capire quali sono i principali motivi che spingono gli utenti a non convertire.
Solo il 10 % dei destinatari dei messaggi e-mail tornano ad acquistare. Possono sembrare pochi ma se consideri l'investimento richiesto per un'attività di e-mail marketing - davvero basso visto che una volta che avrai preparato i messaggi questi verranno inviati in automatico - alla fine puoi portare in casa clienti a costo quasi zero. Questo investimento ti ripagherà molto presto.
Una strategia accurata e un sistema di invio di messaggi e-mail automatico per recuperare i carrelli abbandonati ti permettono di scoprire i veri motivi per cui i tuoi potenziali clienti abbandonano il carrello.
Se noti che le conversioni maggiori le ottieni se offri uno sconto ulteriore, allora il problema è il prezzo. Se invece le persone rispondono meglio alle e-mail dove rassicuri sulla sicurezza dei pagamenti, allora manca questa percezione nella fase finale dell'acquisto. Fai tentativi diversi.
Quando e quante email mandare
Non ci sono regole generali o valide per tutti ma c’è un principio base comune a ogni e-commerce: più e-mail invii e meno probabilità avrai di convertire. Questo perchè aumenta l’insoddisfazione dei destinatari dei messaggi che cominciano ad avere la sensazione che tu stia cercando di obbligarli a comprare qualcosa.
Pensaci: se prevedi di inviare 10 e-mail, quante argomentazioni interessanti conti di avere tanto da pretendere attenzione fino all’ultimo messaggio?
La giusta via sta nel mezzo, per cui considera una media di 4 e-mail da inviare dal momento dell’abbandono del carrello.
- prima e-mail: dopo un’ora e non oltre 4 ore, invia la prima e-mail di promemoria offrendo aiuto nella risoluzione del problema insistendo su questioni diverse. Indica chiaramente le modalità di contatto e inserisci un chiaro collegamento al carrello. Le statistiche dimostrano che proprio questo primo messaggio è quello che raggiunge i risultati migliori.
- secondo e terzo messaggio: il giorno dopo e 3 giorni dopo prevedi di inviare una seconda e una terza comunicazione che punti sui vantaggi di concludere l’ordine. Puoi offrire un'offerta speciale a tempo limitato, garantire la spedizione gratuita o anticipare che riceveranno un regalo alla consegna dei prodotti
- quarto messaggio: offri infine un’ultima possibilità all’utente di diventare un cliente affezionato. Punta sulla sensazione di urgenza e sul fatto che i prodotti saranno disponibili ancora per poco.
- Chiaramente devi impostare un automatismo tale per cui se l’utente converte in uno dei 4 step non deve ricevere le e-mail successive, altrimenti il rischio è di trasformare una buona esperienza di acquisto in un gran caos.
Indicatori per misurare il successo dell'attività di e-mail marketing
Le e-mail automatiche stanno funzionando? Puoi saperlo solo monitorando quanto accade in termini di conversioni. Trattandosi di e-mail, hai diversi indicatori a disposizione per valutare il successo di questa attività. Ecco i 3 principali.
- Tasso di apertura: questo indicatore esprime la percentuale di apertura dell'e-mail. In media il 45% delle email di abbandono del carrello viene aperto, quindi assicurati che sia così anche per te.
- Percentuale di clic: i link e i bottoni interni alla e-mail hanno attratto abbastanza clic? Questo indicatore solitamente oscilla intorno al 21%.
- Tasso di conversione: indicatore più importante ma generalmente più basso, a te importa che chi riceva l'e-mail alla fine acquisti. Questo indicatore mediamente oscilla intorno al 10,7%.
Secondo Barilliance, le email di abbandono del carrello possono portare ad un aumento del 18,64% dei tassi di conversione. Assicurati che la tua strategia abbia avuto successo e monitora periodicamente i dati degli invii.
Conclusioni
Definire una strategia di recupero carrelli del tuo e-commerce non può prescindere da considerare sistematici invii di e-mail di remind che tentino di finalizzare le conversioni. L’attività di e-mail marketing che puoi fare con questo obiettivo ti consente di portare a casa intorno al 10% di clienti in più. Può sembrare una percentuale bassa, ma considera che l’investimento è molto più basso.
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