Cosa bisogna fare per aprire un e-commerce?
Conosci quali sono gli adempimenti online per aprire un e-commerce con la burocrazia italiana?
Sicuramente in Italia gli aspetti burocratici sono un passaggio fondamentale. Per vendere online bisogna seguire un item burocratico preciso. Gli obblighi fiscali e come affrontare le diverse opportunità per vendere prodotti e servizi online verranno descritti in questo articolo.
Indice
Quando si decide di avviare un negozio online, è buona regola prevedere una serie di passaggi obbligati che garantiscono il successo del progetto. Si tratta di una vera e propria roadmap da seguire: dalla scelta tra le varie piattaforme e-commerce disponibili, agli aspetti tecnici, alla sicurezza fino ad arrivare ai costi da sostenere per avviare una nuova attività online.
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Prima di vendere online tramite un e-commerce è fondamentale seguire delle procedure che consentono la vendita quindi la fatturazione di quanto incassato. In Italia il settore degli e-commerce è regolamentato dal Decreto Bersani (D.Lgs. 114/98) che, con l’Art. 21, accomuna la vendita online alle altre forme di “vendita a distanza”: sarai quindi assoggettato alle medesime regole fiscali, quelle che riguardano, in generale, la vendita di prodotti.
Il percorso burocratico da seguire è ben preciso e per ogni dubbio è possibile rivolgersi ad un commercialista o all'Agenzia delle Entrate. In ogni caso è fondamentale non saltare alcun passaggio, per evitare problemi durante la vendita.
La presenza di una società è requisito fondamentale per avviare un e-commerce. L’unica situazione in cui è permesso vendere online senza la partita IVA è quella della vendita occasionale. Nel caso in cui sul web vendessi solo pochissimi prodotti con una frequenza non costante, allora potrai utilizzare la ritenuta d’acconto. Sono esentati dall'apertura della partita IVA, infatti, coloro che fanno commercio online in maniera occasionale, i cui ricavi non superano i 5000 euro.
Esattamente come un negozio fisico, anche un e-commerce deve fare capo ad una società costituita in precedenza alla messa online del sito web. Questo è funzionale alla fatturazione, che sarà elettronica.
Gli esercenti attività di commercio elettronico, ai fini delle imposte dirette, producono reddito d’impresa, quindi il reddito è determinato come differenza tra i ricavi e i costi deducibili. I corrispettivi derivanti dal commercio elettronico sono esonerati dall'obbligo di invio telematico. Devono però essere annotati nel registro delle operazioni effettuate (articolo 24 del DPR 633/1972) insieme a quello delle fatture emesse (articolo 23 dello stesso DPR).
Per avviare un’attività di commercio elettronico bisogna essere maggiorenne e possedere dei requisiti, morali e professionali.
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Quelli morali fanno riferimento all'onorabilità. Ad esempio non possono aprire un e-commerce coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, o professionali. E' vietato anche a coloro che hanno riportato una condanna per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni. Tra quelli professionali, invece, citiamo il caso della vendita di prodotti alimentari, per i quali è necessario possedere almeno uno dei seguenti titoli:
Avere frequentato e superato un corso professionale riconosciuto per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti.
Avere esercitato in proprio per almeno due anni, anche non continuativi, o nei 5 anni precedenti, attività d’impresa nel settore alimentare. Sono incluse anche attività nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o avervi lavorato come dipendente.
Essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea o di altra scuola ad indirizzo professionale. Quest'ultimo è previsto se si tratta di un corso di studi triennale e che nel piano di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o somministrazione degli alimenti.
Se l'attività di vendita online diventa regolare e continuativa, allora scatta l’obbligo di aprire Partita IVA per essere in regola con il fisco. Per farlo bisogna compilare il modello AA7/10 o AA9/12 entro 30 giorni dall'inizio effettivo dell’attività. L'invio dovrà essere telematico Entratel effettuato direttamente o da soggetti abilitati o mediante Comunicazione Unica (ComUnica).
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Per aprire la partita IVA è necessario individuare il giusto codice ATECO. Nel caso degli e-commerce quello più indicato è “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet” (ATECO 47.91.10).
Una volta identificato il codice ATECO è necessario scegliere il regime fiscale. Se il tuo e-commerce non ha un volume d'affari molto elevato, la scelta più vantaggiosa è quella del regime forfettario, che prevede diverse agevolazioni fiscali:
Avrai comunque obbligo di inviare il modello Intrastat per le vendite verso clienti nei Paesi UE. Potrai aderire al regime forfettario se non supererai la soglia massima di reddito di 65.000 euro annui.
La compilazione SCIA serve per comunicare l'inizio attività. Nella maggior parte dei casi, infatti, per l’e-commerce non esiste una vera e propria sede fisica, quindi devi indicare il tuo indirizzo di casa. E’ necessario presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), mediante la “Comunicazione Unica”, entro 30 giorni dall'inizio dell’attività. Prima però è necessario aver fatto l'iscrizione al Registro delle Imprese della Cciaa (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) che ha efficacia immediata. Lo potrai fare direttamente allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP) del Comune (in questo caso dovrai spendere, tra bolli e istruttoria, circa 130-150 euro). Di seguito dovrai aprire la posizione previdenziale INPS.
Il VIES consente di verificare se il soggetto è abilitato ad effettuare operazioni intracomunitarie.
L’art. 35 del D.P.R. n. 633/72 prevede che i soggetti passivi Iva che intendono vendere o acquistare beni e servizi in ambito comunitario devono essere prima autorizzati dall'Agenzia delle Entrate. I soggetti autorizzati verranno inseriti nell'archivio VIES.
Nel modello di apertura partita IVA - AA7/10 o AA9/12 - è sufficiente indicare nel quadro “operazioni intracomunitarie” l’ammontare presunto di tali operazioni. L’autorizzazione si intende accordata decorsi 30 giorni dalla presentazione della domanda tramite il “silenzio assenso”. Durante i 30 giorni successivi alla data di presentazione della domanda non si possono effettuare operazioni intracomunitarie.
Lo step finale riguarda l’iscrizione alla Gestione Separata INPS (sezione Commercianti), per versare i contributi previdenziali.
Se hai un e-commerce, di prodotti -commercio elettronico indiretto- o servizi -commercio elettronico diretto-, dovrai procedere alla fatturazione elettronica. Sarai esonerato da questo obbligo solo nel caso in cui il tuo regime fiscale sia il regime forfettario regime minimo o regime di vantaggio piccoli produttori agricoli
Nel caso in cui ci sia uno scambio di beni e servizi acquistati e pagati online ma con consegna materiale all'acquirente, si parla di "e-commerce indiretto". In questo caso la normativa prevede l’emissione della fattura elettronica, quando richiesta dal cliente, obbligatoria invece per un imprenditore che acquista il bene per la sua attività. Per questo motivo è fondamentale prevedere all'interno del proprio e-commerce un’area dedicata al cliente. All'interno del suo account il cliente potrà accedere e inserire i propri dati ai fini della fatturazione e scaricare la fattura.
Per la compilazione della fattura elettronica puoi decidere di usare Fattura, un software gratuito dell’Agenzia delle Entrate, oppure puoi utilizzare un software a pagamento. In ogni caso, un campo importante da compilare è il “Codice Destinatario”, che rappresenta l’indirizzo telematico che il SdI utilizza per sapere a chi recapitare la fattura.
Il negozio online è a tutti gli effetti un’attività commerciale che richiede l’apertura di una Partita IVA e l’iscrizione alla Gestione Commercianti INPS. Infatti, una volta individuata la piattaforma da utilizzare, Dovrai comunicare subito l’indirizzo dell'e-commerce, i dati dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, numeri di telefono e fax all'Agenzia delle Entrate.
Se venderai i prodotti anche all'interno degli altri stati UE sarà necessario iscriverti alla banca dati VIES. Nel caso in cui hai già un’azienda, in fase di compilazione SCIA potrai utilizzare l’indirizzo della tua sede.
In pratica devi avere una società con Partita IVA iscritta alla Camera di Commercio e al REA, devi aver presentato la SCIA e comunicato all'Agenzia delle Entrate i dati dell'e-commerce. I dati da comunicare inerenti al sito web sono: URL, dati del provider, email, PEC, numero di telefono e fax).
Da marzo 2014 la direttiva UE 2011/83 sui diritti dei consumatori prevede un paio di regole da rispettare per garantire una maggiore sicurezza d’acquisto per gli utenti. Uno di questo è il diritto di recesso: il consumatore ha 14 giorni di tempo per restituire, per qualsiasi ragione, la merce acquistata online. Si tratta di un suo diritto e se decidi di addebitargli i costi di restituzione, devi scriverlo in modo chiaro sul sito.
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Un secondo aspetto a cui attenersi è la vendita onesta: sono vietate infatti le caselle preselezionate sul sito laddove tu richieda all'utente la compilazione di un form. Se ad esempio vuoi vendere servizi o prodotti collegati a quelli scelti dal cliente, l’opzione non deve essere già preselezionata e non devi mai nascondere eventuali sovrapprezzi.
Infine sul sito deve essere sempre presente la Privacy Policy, l’informativa sulla normativa legata alla privacy per gestire correttamente i dati personali dei clienti. Solitamente la si trova nel footer, la parte bassa del sito. Il provvedimento del Garante della Privacy ha stabilito che è obbligatorio informare gli utenti sui cookie che intendi memorizzare attraverso il sito e-commerce, dando loro la possibilità di scegliere quali autorizzare. Ecco perché devi attivare un banner che l'utente visualizzerà al primo accesso al sito che indichi che:
Per aprire un e-commerce non basta quindi registrare un account su una piattaforma e mandare online il sito. Ci sono una serie di aspetti burocratici da considerare per operare nella massima legalità. Infine devi ricordarti di segnare nel Registro dei Corrispettivi i tuoi guadagni giornalieri e di comunicare in modo chiaro sulla homepage anche: