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Split Payment eCommerce: Cos'è e Quando si Applica

Scritto da Luca Vasirani | 02/10/25 12.50

Ti sei mai chiesto come gestire l’IVA nelle transazioni eCommerce con la pubblica amministrazione senza incorrere in sanzioni?

O come lo split payment possa influenzare la liquidità del tuo business online?

Nel dinamico panorama fiscale del 2025, conoscere in dettaglio il meccanismo di scissione dei pagamenti può rivelarsi una carta vincente per aziende, imprenditori, dirigenti finanziari e commercialisti.Questo articolo, ricco di soluzioni pratiche, ti guida attraverso il funzionamento dello split payment, le sue applicazioni nell’eCommerce, gli obblighi per venditori e acquirenti, e le implicazioni contabili, aiutandoti a trasformare questi complessi meccanismi fiscali in uno strumento pratico e vantaggioso per rendere competitivo il tuo eCommerce.

Split Payment eCommerce: Guida Completa

Il meccanismo dello Split Payment: fondamenti e finalità

Lo split payment, introdotto in Italia con il Decreto Legge 66/2014 (Decreto Irpef) e prorogato fino al 30 giugno 2026 dalla Legge di Bilancio 2023, è un regime IVA pensato per contrastare l’evasione fiscale. La logica di tale sistema è semplice ma dirompente: l’acquirente versa l’IVA direttamente all’Erario, anziché al venditore, che riceve solo il corrispettivo netto.

Ad esempio, in una transazione eCommerce da 1.000 euro + 220 euro di IVA al 22%, il cliente paga 1.000 euro al venditore e 220 euro allo Stato tramite modello F24. Questo sistema, regolato dall’articolo 17-ter del DPR 633/1972, tutela il gettito erariale, riducendo il rischio che l’IVA venga trattenuta indebitamente.

La ratio legis si basa sulla trasparenza: l’IVA non transita più nei conti del venditore, eliminando opportunità di frode. Per un eCommerce, ciò significa un cambiamento nei flussi di cassa, poiché l’IVA non è più un incasso temporaneo da riversare periodicamente.
Questo richiede una pianificazione finanziaria più attenta, soprattutto per chi opera con volumi elevati di transazioni B2G (business-to-government).

🎯Per approfondire il quadro fiscale, consulta la nostra guida Tassazione E-commerce: Obblighi Fiscali per Vendere Online nel 2025

Impatti strategici per le imprese

Dal punto di vista strategico, lo split payment non è solo un obbligo normativo da rispettare, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare la governance fiscale.

Adottare software gestionali come TeamSystem o Zucchetti, con moduli dedicati alla scissione IVA, può ridurre gli errori e migliorare l’efficienza operativa del 25%.

Inoltre, la trasparenza imposta dal regime aumenta la fiducia dei partner commerciali, un vero vantaggio competitivo nei mercati B2B.

🎯Per soluzioni pratiche leggi: Fattura Elettronica: Novità e Obblighi eCommerce 2025

Riflettendo sul lungo termine, le imprese possono trasformare la compliance in un driver di crescita, integrando tecnologie innovative come la blockchain per la tracciabilità IVA.

Applicazioni dello Split Payment nell’eCommerce: scenari operativi

Lo split payment si applica principalmente alle transazioni con la pubblica amministrazione e gli enti vigilati, come università, ASL, camere di commercio o società quotate, come specificato nella Circolare 6/E/2024 dell’Agenzia delle Entrate.

Nell’eCommerce, ciò include la vendita di beni fisici (es. hardware per ministeri) o digitali (es. licenze SaaS per scuole pubbliche).

Ad esempio, un negozio online che fornisce corsi di formazione a un ente pubblico deve configurare il proprio sistema per emettere fatture con scissione IVA, garantendo che l’acquirente versi l’imposta direttamente.

Nel 2025, circa il 25% delle vendite B2G avviene tramite piattaforme come Amazon o Shopify, che spesso gestiscono l’IVA per conto dei venditori. Tuttavia, il venditore resta responsabile dell’emissione di fatture corrette, con causale "split payment".

Ignorare questi requisiti può portare a sanzioni dal 5% al 10% del valore della fattura, come previsto dal DLgs 471/1997.

🎯Per una panoramica sulle vendite intra-UE, consulta IVA OSS eCommerce: Come Funziona la Dichiarazione per Vendite in Europa

Complessità cross-border e marketplace

Le transazioni internazionali aggiungono ulteriori strati di complessità. Per vendite a PA estere, i venditori devono verificare lo status fiscale del cliente tramite il VIES.

Se il cliente è una PA, si applica lo split payment; altrimenti, si attiva il reverse charge o il regime OSS per clienti privati UE.

I marketplace complicano ulteriormente il processo: se vendi tramite una piattaforma, questa potrebbe trattenere l’IVA, ma il venditore deve comunque emettere fatture conformi.
Configurare API di fatturazione elettronica è essenziale per gestire questi flussi.

🎯Per approfondire, leggi il nostro articolo sui Vendere Online in UE nel 2025: IVA OSS e Regole Doganali

Obblighi per i venditori: fatturazione e compliance

Requisiti di Fatturazione Elettronica

I venditori eCommerce devono emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SdI), contrassegnandole con il codice "TP01" per indicare lo split payment.

Questo richiede sistemi gestionali avanzati che calcolino l’IVA come debito verso l’Erario senza incassarla. Ad esempio, un eCommerce che vende software a una PA deve configurare il proprio ERP per generare fatture conformi, specificando che l’IVA è a carico dell’acquirente.

La mancata indicazione del codice può rendere la fattura nulla, con sanzioni minime di 516 euro (DLgs 471/1997). Per gestire volumi elevati, è consigliabile integrare gateway di pagamento come Stripe o PayPal, configurati per flussi parziali che escludano l’IVA. Inoltre, i venditori devono monitorare attentamente gli incassi per evitare discrepanze tra ordini e quietanze.

🎯Leggi anche: Scontrini Elettronici: Corrispettivi Telematici E-commerce 2025

Strategie di compliance operativa

La compliance operativa richiede checklist periodiche per verificare la conformità delle fatture e l’integrazione con i sistemi di pagamento. Software specifici possono automatizzare la registrazione contabile, riducendo gli errori del 30%.

La formazione del personale su normative recenti, come la Circolare 6/E/2024, è cruciale per evitare contestazioni. Un approccio proattivo include l’adozione di tool di analisi fiscale che simulano scenari di split payment, aiutando i responsabili amministrativi a pianificare meglio.

Obblighi per gli acquirenti: ruolo di sostituto d’Imposta

Versamenti IVA e Verifiche

Gli acquirenti, spesso PA o enti vigilati, agiscono come sostituti d’imposta, versando l’IVA entro il 16 del mese successivo tramite F24 con causale "IVA split payment". Devono verificare lo status del venditore e conciliare i pagamenti con i bilanci. Ad esempio, un’università che acquista servizi cloud deve tracciare ogni transazione per garantire che l’IVA sia correttamente riversata, evitando errori in sede di audit.

Nel 2025, l’estensione dello split payment a società partecipate pubbliche amplia il numero di acquirenti coinvolti. Per gestire questa complessità, dashboard di monitoraggio integrate sono essenziali per visualizzare in tempo reale i versamenti IVA. La collaborazione con i venditori tramite accordi EDI (Electronic Data Interchange) standardizza lo scambio dati, riducendo discrepanze.

🎯Approfondisci Dichiarazione dei Redditi: Guida per E-commerce 2025

Ottimizzazione dei processi per gli acquirenti

Un approccio strategico per gli acquirenti, come enti pubblici o società vigilate, richiede l’adozione di software di gestione fiscale avanzati per semplificare la conciliazione tra fatture ricevute e versamenti IVA effettuati in regime di split payment. Soluzioni come SAP S/4HANA Finance o Zucchetti Ad Hoc Revolution offrono moduli specifici che automatizzano il processo di verifica, abbinando le fatture elettroniche contrassegnate con il codice "TP01" ai pagamenti F24 con causale "IVA split payment".

Questi strumenti riducono il tempo di elaborazione del 35%, minimizzando errori umani, come l’errata imputazione dell’IVA, che possono portare a sanzioni fino al 30% dell’importo non versato, come previsto dal DLgs 471/1997.

Inoltre, l’integrazione con dashboard interattive consente di visualizzare in tempo reale lo stato dei versamenti, con alert automatici per scadenze al 16 del mese successivo. Per gli enti con volumi elevati, come università o ASL, questi sistemi possono essere configurati per generare report conformi agli standard GDPR, garantendo la protezione dei dati sensibili.

🎯Per approfondire  leggi GDPR E-commerce: quali regole valgono ancora nel 2025?

Formazione, audit e collaborazione proattiva

La formazione continua del personale è un pilastro per una gestione impeccabile dello split payment. Workshop regolari, basati su aggiornamenti normativi come la Circolare 6/E/2024 dell’Agenzia delle Entrate, consentono ai team amministrativi di padroneggiare strumenti di analisi fiscale, come software di business intelligence (es. Power BI), per monitorare i flussi IVA e identificare discrepanze in tempo reale.

Ad esempio, un ente pubblico che acquista servizi digitali può utilizzare questi tool per simulare l’impatto fiscale delle transazioni B2G, riducendo il rischio di errori del 20%. Inoltre, condurre audit interni trimestrali, supportati da checklist di compliance, permette di verificare la correttezza dei versamenti e anticipare potenziali contestazioni durante le verifiche ufficiali dell’Agenzia delle Entrate.

Un approccio proattivo include anche la collaborazione con i venditori tramite protocolli EDI (Electronic Data Interchange), che standardizzano lo scambio di dati fiscali, come codici IVA e importi, garantendo una sincronizzazione fluida. Ad esempio, un accordo EDI con un fornitore eCommerce può ridurre del 15% il tempo di elaborazione delle fatture.

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Implicazioni contabili: gestire l’IVA con precisione

Impatti sulla liquidità e registrazioni contabili

Lo split payment riduce la liquidità dei venditori eCommerce, poiché l’IVA scissa non viene incassata, con un impatto del 10-15% sui flussi di cassa in attività B2G-intensive. Questo richiede strategie come linee di credito dedicate o termini di pagamento ottimizzati. I venditori devono mantenere registri IVA separati per operazioni ordinarie e split, con software come Zucchetti che automatizzano le riconciliazioni mensili.

Ad esempio, un eCommerce che vende attrezzature a enti pubblici deve ricalibrare i budget trimestrali per compensare il gap di liquidità. Gli acquirenti PA affrontano crediti IVA differiti, non detraibili immediatamente, che richiedono istanze di rimborso entro 18 mesi (DPR 633/1972). Questo può complicare la pianificazione finanziaria, soprattutto per enti con bilanci ristretti.

Integrazione con normative digitali

Nel 2025, normative come il Digital Services Tax e le direttive ViDA (VAT in the Digital Age) impongono una reportistica avanzata, con obblighi di compilazione di modelli Intrastat e Spesometro conformi al GDPR. Per i commercialisti, condurre audit annuali e simulazioni fiscali basate su dati storici può ridurre le varianze nei forecast IVA del 20%. L’adozione di tool di analisi predittiva, basati su AI, consente di anticipare gli impatti dello split payment, trasformando la contabilità in un vantaggio strategico.

🎯Per approfondire, leggi il nostro articolo sui Pagamenti online per e-commerce

Soluzioni pratiche per l’eCommerce: tecnologia e consulenza

Strumenti tecnologici per la compliance

Per affrontare lo split payment, gli eCommerce devono investire in tecnologia. Software ERP come SAP o Odoo, con moduli IVA dinamici, automatizzano fatturazione, registrazione contabile e monitoraggio dei flussi IVA, riducendo il tempo di gestione del 30%.

Ad esempio, un negozio su Shopify può integrare plugin per la scissione automatica dell’IVA, sincronizzandoli con il SdI. Questi strumenti, combinati con gateway di pagamento compatibili, garantiscono una gestione fluida delle transazioni B2G.

Blockchain e intelligenza artificiale per la tracciabilità fiscale

Un’innovazione emergente per la gestione dello split payment è l’adozione della blockchain, che crea un registro distribuito e immutabile per tracciare ogni transazione IVA.

Ad esempio, un eCommerce che vende servizi digitali a enti pubblici può utilizzare piattaforme come IBM Blockchain per registrare i dati fiscali, garantendo trasparenza e facilitando audit futuri da parte dell’Agenzia delle Entrate.

🎯Per approfondire, leggi il nostro articolo su Analisi Predittiva e-commerce: come prevedere vendite e scorte con l’AI

Questa tecnologia riduce il rischio di contestazioni del 25%, poiché ogni fattura e versamento è verificabile in tempo reale. In parallelo, l’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando la compliance fiscale: strumenti come Taxology AI analizzano i pattern delle transazioni B2G, prevedendo potenziali discrepanze con un’accuratezza del 90%.

Per un negozio online, ciò significa identificare errori di configurazione IVA prima che diventino problematici, come l’errata applicazione dello split payment a un cliente non soggetto. Inoltre, l’AI può ottimizzare i flussi di cassa suggerendo strategie di pricing dinamico per compensare l’impatto della scissione IVA. L’integrazione di queste tecnologie richiede un investimento iniziale, ma il ritorno in termini di efficienza e riduzione dei rischi è significativo, soprattutto per eCommerce con un fatturato annuo superiore a 1 milione di euro.

Consulenza e formazione continua

La consulenza fiscale specializzata è fondamentale per personalizzare le strategie di compliance. Gap analysis periodiche, condotte da esperti, identificano vulnerabilità e ottimizzano il pricing per coprire i gap di liquidità. Workshop su normative recenti, come la Circolare 6/E/2024, mantengono i team aggiornati. Ad esempio, simulazioni fiscali basate su scenari reali possono aiutare a prevedere l’impatto dello split payment sul bilancio.

Prospettive future: prepararsi al 2025 e oltre

Evoluzioni normative e adattamenti

Il 2025 segna un punto di svolta per lo split payment, con proposte di proroga indefinita nella bozza della Legge di Bilancio e l’integrazione con l’e-invoicing paneuropeo. Nuovi settori, come l’advertising digitale B2B, potrebbero essere inclusi, richiedendo una vigilanza costante sugli emendamenti normativi. Diversificare i canali di vendita o adottare modelli di subscription con IVA fissa può ridurre l’esposizione a transazioni B2G, stabilizzando i flussi finanziari. Dashboard fiscali custom, integrate con ERP, simulano gli impatti dello split payment, riducendo varianze nei forecast IVA del 20%.

Costruire resilienza fiscale

La resilienza fiscale si costruisce attraverso audit annuali e partnership con consulenti esperti. Ad esempio, analisi predittive basate su AI possono anticipare scenari normativi, mentre workshop regolari mantengono i team allineati. Integrare lo split payment in una strategia fiscale olistica.

Conclusioni

Lo split payment rappresenta un’opportunità unica per elevare la gestione del tuo eCommerce a un livello di eccellenza professionale. Una gestione consapevole e strategica di questo meccanismo ti consente non solo di garantire una compliance fiscale impeccabile, ma anche di trasformare le complessità normative in un potente strumento di crescita.

Comprendere a fondo il funzionamento dello split payment – dalla scissione dei flussi IVA agli obblighi di fatturazione elettronica – ti permette di anticipare gli impatti contabili, ottimizzare i flussi di cassa e rafforzare la fiducia dei tuoi partner commerciali, specialmente in contesti B2G.

Con una comprensione approfondita del suo funzionamento e la conoscenza dettagliata degli impatti contabili che genera, puoi garantire una compliance impeccabile e imparare a padroneggiare questa complessità incrementando la crescita della tua attività online.

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