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Vendere sui marketplace all'estero

Scritto da Marianna Siani | 28/08/20 5.00

Vuoi vendere all'estero ma non sai da dove partire?

Sei interessato a capire come vendere all'estero tramite i marketplace?

Questi portali ti consentono di vendere fuori dall'Italia con una gestione semplificata della logistica e del magazzino. Scopri su quali marketplace la compravendita dei tuoi prodotti può spostarsi oltre confine!

I marketplace rappresentano un canale perfetto per vendere all’estero e testare la domanda relativamente ai tuoi prodotti per modificare la strategia in futuro

Nel 2019, l’ICE segnala una crescita del 2,3% sull’export nazionale corrispondente a 476 miliardi di euro. Trend positivo confermato anche nei primi due mesi del 2020, nonostante il rallentamento dei flussi con la Cina. I primi tre mercati di sbocco sono stati Germania (12,2% sull’export totale italiano), Francia (10,5%) e Stati Uniti (9,6%).

In realtà solo il 40% delle imprese italiane vende all’estero attraverso canali di e-commerce e le PMI italiane possono crescere attraverso le vendite online internazionali. I marketplace dal canto loro rappresentano un ottimo canale di vendita per i paesi esteri perchè mettono in contatto il brand con una serie di mercati dove la concorrenza non è ancora così agguerrita e di conseguenza le opportunità sono tutte da esplorare.

🎯Clicca qui se vuoi prima leggere: Vendere sui Marketplace

Marketplace non significa solo Amazon. Ci sono dei portali in tutto il mondo specializzati in particolari aree o Paesi che aprono le porte a consumatori in loco interessati a prodotti esteri come Mercado Libre, Aliexpress, Rakute, Taobao, Walmart.com, JD.com, Shopee. Per vendere all’estero questi canali rappresentano un primo canale di sbocco interessante.

 

Perché scegliere i marketplace per vendere all’estero

I marketplace per loro stessa natura sono portali già saldamente presenti in un mercato locale in grado di intercettare una domanda esistente. La competizione è tutta interna e i venditori esteri possono trovare sbocchi interessanti se sono in grado di distinguersi.

I marketplace rappresentano un ottimo step iniziale per testare l'interesse estero nei confronti di prodotti provenienti da un altro paese, capire quali siano i prezzi di vendita e i prodotti più richiesti. Da una parte potresti scoprire che ci sono pubblici altospendenti, più dell'Italia, dall'altra avere la conferma che il Made in Italy è ancora un valore aggiunto.

Di conseguenza, vendere all'estero sui marketplace ti permette di fare un'analisi di un mercato geograficamente diverso direttamente sul campo per capire se può avere senso vendere direttamente con il tuo e-commerce o aumentare l'investimento sui marketplace.

In Europa Amazon e eBay sono i marketplace più utilizzati ma ci sono dei negozi online locali che godono di milioni di utenti unici nelle aree dove operano. Ecco alcuni esempi:


  • CDiscount, così come FNAC, in Francia vanno molto bene e offrono supporto ai venditori internazionali che vogliono lanciarsi sul mercato francese. 
  • Allegro, Otto, Real.de e Spartoosono realtà continentali già molto affermante che ci permettono di raggiungere la Germania, la Polonia e tutti quei paesi del Centro-Nord di lingua tedesca o slava. 
  • In Inghilterra si trovano due realtà semi-globali molto attive: Flubit e OnBuy.

Vendere sul mercato globale: Amazon, eBay, Etsy, Fruugo

Se è tua intenzione testare prima i marketplace globali, che ti danno cioè accesso a diversi paesi in contemporanea, puoi valutare l'iscrizione ad un portale che è attivo in tutto il mondo e che ti permette di vendere in più paesi all'estero. Il loro vantaggio è la mole di utenti registrati al loro interno: più domanda, più possibilità di creare offerta.

Amazon è certamente il marketplace più conosciuto e di maggior successo per chi è intenzionato a vendere in tutto il mondo approfittando degli oltre 300 milioni di iscritti a livello mondiale. Amazon permette di vendere in tutto il mondo senza preoccuparsi di logistica o magazzino, grazie a programmi speciali che ti consentono di stoccare i tuoi prodotti presso i suoi magazzini del mondo affidando al canale la loro totale gestione. Di contro i costi possono non essere molto economici all'inizio e il tuo livello di autonomia ovviamente limitato però le milioni e milioni di ricerche mensili che finiscono per convertirsi in acquisti possono garantire un ROI molto rapido.

eBay è forse il secondo marketplace più conosciuto in Italia e nel mondo conta un pubblico di 200 milioni di iscritti. Ha costi decisamente più sostenibili, ti garantisce maggiore libertà di azione e di permette di accedere ai 13 siti internazionali a tariffe ridotte se sei iscritto a un Negozio Premium o Premium Plus e sei residente in Italia.

Etsy è un marketplace globale sicuramente poco dispendioso ma è riservato ai produttori di oggetti unici come artigiani, artisti, designer e simili. Il target è quindi abbastanza di nicchia, ma un artigiano italiano che realizza oggetti unici e particolari può trovare in questo portale un ottimo canale di sbocco.

Fruugo è un marketplace globale meno conosciuto in Italia ma vende in 32 Paesi, tra cui Stati Uniti, Australia, Cina, Giappone, India e Medio Oriente. Ha 25 milioni di clienti, come seller paghi solo le commissioni sulle vendite e il portale traduce automaticamente i contenuti in 17 lingue. Ecco perchè dovresti valutare questo marketplace per vendere all'estero.

 

Vendere negli USA

Gli Usa sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi. In realtà il mercato americano ha sempre dimostrato un grande interesse nei confronti dei brand italiani. Inoltre la domanda americana che si sta spostando sempre più verso l’Europa, a scapito della Cina.

Walmart è il terzo marketplace più visitato, dopo Amazon ed Ebay. Il portale accetta solo venditori qualificati quindi riuscire ad entrarvi vuol dire entrare a far parte di una community esclusiva di venditori. Su Walmart la spedizione gratuita entro 2 giorni è favorita da oltre 700 punti di ritiro e non ha costi annuali. Per vendere devi avere un indirizzo commerciale verificato negli USA e le commissioni vengono addebitate solo sulle vendite e variano dal 6% al 20%, a seconda della categoria di prodotto. I venditori su Walmart devono gestire spedizioni, resi e stoccaggio, con un minimo di 100 ordini evasi in 30 giorni. Per questo motivo i seller preferiscono affidare la parte logistica ad un seller specializzato o a un solution provider come Deliverr, partner ufficiale di Walmart.

Oltre ai marketplace globali come Amazon che trainano le vendite online degli americani, ci sono poi una serie di marketplace locali molto utilizzati negli USA che mettono in comunicazione brand italiani con nicchie di mercato più specifiche.

Newegg, che è presente anche su altri mercati, è tra i marketplace di elettronica con le maggiori opportunità per i produttori italiani. Nasce come marketplace verticale dedicato ai prodotti elettronici ma si è poi allargato a coprire sempre più categorie.

 

Vendere in Asia

L’Asia ha un bacino di utenti che non è paragonabile a nessun altro continente, comprende un mercato pregiato come il Giappone e registra una crescita costante sui mercati internazionali. Di conseguenza, i brand italiani grazie a marketplace specifici di determiate aree possono contare su una mole impressionante di utenti e/o su mercati pregati e molto ambiti.

Rakuten ad esempio non è solamente l’eBay giapponese bensì il quarto marketplace al mondo per volumi di vendita, con più di 100 milioni di utenti. Non è molto semplice entrare in questo marketplace come seller e i costi sono più cari rispetto a quelli nazionali. Tuttavia il Giappone è uno dei mercati più ambiti per il potere di spesa dei suoi abitanti i quali, se si parla di moda, design e Made in Italy, possono spendere cifre molto alte.  

Kaola è un marketplace cinese interessante perché si rivolge alla middle class cinese con tanto potere di acquisto che si sta imponendo sulla scena internazionale. La piattaforma si è concentrata nel fornire prodotti esteri di alta qualità al giusto prezzo insieme a un'eccellente esperienza di acquisto. Gestisce la logistica, lo stoccaggio, le operazioni online e i servizi post-vendita. I produttori stranieri possono quindi vendere i prodotti a oltre 30 milioni di utenti attivi.

Infine da segnalare Flipkart se la tua intenzione è approdare al mercato indiano. Si tratta infatti del principale marketplace dell’India dopo Amazon e vanta 100 milioni di iscritti. Le commissioni sono particolarmente basse e possono variare da un minimo dell’8% (categoria arredamento) ad un massimo di 13% (elettronica). Inoltre Flipkart premia i venditori più virtuosi: più le metriche dell’account sono buone, più i costi di vendita si riducono.

Vendere in America Latina

L’America del Sud non conta i numeri asiatici ma è un continente tutto da esplorare, con ottime potenzialità e due marketplace in particolare su cui esserci consente di entrare nelle case dei latino-americani.

Mercado Libre è sicuramente è il più noto e l’ottavo marketplace per numero di visitatori unici a livello globale con più di 270 milioni di utenti annuali. Mercado Libre vende in 18 Paesi dell’America del Sud, con il 60% delle vendite totali che avviene in Brasile, seguito da Argentina e Messico. Non ci sono costi di iscrizione o fee mensili e la percentuale delle commissione dipende dalla scelta di una pubblicazione classica, quindi gratuita (ma limitate) o premium.

Linio è relativamente di facile accesso per chi viene dall’estero e permette di raggiungere una discreta base di utenti in lingua spagnola pagando i costi di commissione a seconda della categoria. Vende in Messico, Panama, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Cile e Argentina, che rappresentano circa 300 milioni di potenziali clienti. Linio ha oltre 3 milioni di prodotti e 10.000 venditori. Ha circa 50 milioni di visitatori mensili.

Conclusioni

Vendere all'estero i tuoi prodotti non è immediato considerata la complessità di avere a che fare con un mercato e una lingua diversi. I marketplace internazionali locali possono quindi essere un primo test e per incominciare a dare visibilità al tuo brand.