Vuoi sapere cos’è il nuovo Bando Lazio Innovazione Sostantivo Femminile?
Puoi ottenere un contributo a fondo perduto fino a 30 mila euro, per progetti che adottano nuove tecnologie o soluzioni digitali, processi e sistemi di innovazione aziendali.
Ecco tutti i dettagli del bando!
INDICE
Con il Bando Lazio Innovazione Sostantivo Femminile, la Regione Lazio favorisce lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese femminili, supportandone i percorsi di innovazione mediante soluzioni ICT e in coerenza con la “Smart Specialization Strategy (S3) regionale. Si tratta del primo bando della nuova Programmazione POR FESR 2021/2027 che punta a promuovere e valorizzare il ruolo delle donne nell’ecosistema dell’innovazione in Lazio.
Il nuovo bando 2022 mette a disposizione 3 milioni di euro per contributi a fondo perduto con un importo massimo di 30 mila euro per ciascun progetto presentato da imprese femminili per l’adozione di nuove tecnologie, soluzioni digitali, processi e sistemi di innovazione aziendali.
Ciascuna impresa femminile può presentare un solo progetto agevolabile che riguardi processi e sistemi di automazione industriale, tecnologie digitali, soluzioni tecnologiche per elaborare, memorizzare e archiviare dati, processi e sistemi produttivi flessibili e di fabbricazione digitale. Scadenza di presentazione della domanda: 16 giugno 2022.
Con il bando Lazio Innovazione Sostantivo Femminile, La Regione Lazio intende promuovere e valorizzare il capitale umano femminile sostenendo lo sviluppo di MPMI Femminili, in particolare favorendone i percorsi di innovazione mediante soluzioni ICT. Sono agevolabili Progetti che prevedono l’adozione di una o più nuove tecnologie o soluzioni digitali, o processi e sistemi di innovazione aziendali tra quelli di seguito elencati (le Tipologie di Intervento):
tecnologie digitali e/o soluzioni tecnologiche consolidate che permettono di elaborare, memorizzare/archiviare dati, anche in modalità multilingua, utilizzando risorse hardware/software distribuite o virtualizzate in rete in un’architettura di cloud computing, quali ad esempio realtà aumentata, wearable wireless devices e body area network, text e data mining, micro-nano elettronica, IoT (Internet of Things), piattaforme di erogazione servizi, internet e web 2.0, social media, eCommerce, eSupply Chain, GIS (Geographic Information System), new media, editoria digitale, piattaforme per la condivisione e il riuso di contenuti, sistemi di tracciabilità per l’autenticazione di prodotti e l’ottimizzazione di processi logistici;
processi e sistemi di automazione industriale per il miglioramento della qualità del processo produttivo e dei prodotti (ad esempio macchine a controllo numerico), anche in termini di sicurezza e sostenibilità (riduzione impatto ambientale, riduzione utilizzo risorse, quali ad esempio energia e acqua);
processi e sistemi produttivi flessibili, quali sistemi robotizzati “intelligenti”, interfacce evolute uomo-macchina, sistemi di programmazione e pianificazione intelligente dei compiti, in particolare per il miglioramento dell’efficienza energetica dei processi;
processi e sistemi di fabbricazione digitale, inclusa l’adozione di tecnologie digitali avanzate a supporto dei processi produttivi (ad esempio stampa 3D, prototipazione rapida, ecc.).
I Progetti devono essere avviati (incarico, contratto o documento analogo) successivamente alla data di presentazione della Domanda, fatto salvo eventuali spese per la progettazione.
Sono costi ammissibili quelli necessari a realizzare il Progetto, ovvero:
i costi di Progetto da rendicontare: per un importo non inferiore a 20.000 euro;
i costi del personale forfettari: in misura pari al 15% dei costi di Progetto da rendicontare;
i costi indiretti forfettari: in misura pari al 7% dei costi di Progetto da rendicontare.
Con riferimento ai costi di Progetto da rendicontare, sono ammissibili le seguenti Voci di Costo:
investimenti materiali: acquisto di attrezzature, strumenti e sistemi nuovi di fabbrica, dispositivi, software e applicativi digitali e la strumentazione accessoria al loro funzionamento; tali beni dovranno essere installati presso la Sede Operativa (domicilio fiscale nel caso di Lavoratrici Autonome) aziendale che beneficia del contributo;
investimenti immateriali: acquisto di brevetti, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale, inclusi i costi per la convalida e la difesa degli attivi immateriali;
canoni per servizi in modalità “software as a service”, acquisizione di servizi erogati in modalità cloud computing e saas (Software as a service) nonché di system integration applicativa e connettività dedicata;
consulenze specialistiche correlate all’Intervento: acquisizione di servizi finalizzati all’adozione di tecnologie ICT. Tali costi non potranno superare il 20% del totale delle sopracitate Voci di Costo a), b) e c).
Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da imprese femminili, ovvero:
lavoratrici autonome donne
imprese individuali con titolari donne
società cooperative e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti della compagine sociale
studi associati in cui il numero di donne associate rappresenti almeno il 60% dei componenti della compagine sociale
società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne
MPMI Femminili i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne.
Questo requisito aziendale deve essere posseduto dall’impresa al momento della presentazione della domanda ed essere mantenuto per almeno tre anni dall’erogazione del contributo.
Le imprese interessate possono presentare domanda on-line tramite la piattaforma GeCoWEB Plus di Lazio Innova, dalle ore 12:00 del 17 marzo e fino alle ore 18:00 del 16 giugno 2022. È prevista un’unica erogazione a saldo previa rendicontazione.
In un Paese in cui l’imprenditoria femminile fa fatica a decollare, ci sono opportunità messe a disposizione da enti locali e regionali che possano aiutare un’impresa femminile a spiccare il volo. Questo bando, in particolare, contribuisce allo scopo, concedendo un contributo a fondo perduto nella misura indicata dal Beneficiario e compresa tra un minimo del 50% e un massimo del 70% dei costi ammissibili fino a 30.000,00 euro.
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